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20/11/2007 regionali

LETTERA DI AUTONOMIA E SOLIDARIETA' AI COLLEGHI

Care colleghe e cari colleghi,

 

riteniamo opportuno scrivervi questa lettera per condividere alcune riflessioni su un momento certamente difficile per il nostro sindacato. Siamo senza contratto da quasi mille giorni, siamo alla vigilia di un congresso molto delicato, che si aprirà a Bari tra 5 giorni, abbiamo nelle nostre stesse Marche mille problemi da affrontare, ma ormai da mesi siamo sostanzialmente bloccati da quella che, dopo le elezioni regionali, è diventata una forte contrapposizione che non trova radici negli effettivi rapporti di forze numeriche, ma in una serie di circostanze sulle quali, purtroppo, dovrà ormai pronunciarsi la magistratura.


Al fine della più corretta informazione chi fosse interessato può consultare tutto il materiale relativo al ricorso della lista "AUTONOMIA E SOLIDARIETA': GIORNALISTI UNITI" sul sito SiGiM alla voce "DOCUMENTAZIONE".


Un ricorso che siamo "costretti" a fare perché il modo e la maniera con cui sono state presentate le liste MARCHE 2010 NORD e MARCHE 2010 SUD hanno lasciato più di un dubbio sul tappeto della chiarezza e della trasparenza.

Come si evince dalla documentazione allegata, queste liste sono state "consegnate" e non "presentate" da un collega professionista, tra l'altro candidato cioè parte in causa diretta;

stranamente queste liste, come sempre si evince dalla documentazione, sono le sole che non hanno un "presentatore di lista" figura importante in tutte le elezioni, unica a potersi rapportare con la commissione elettorale per tutte le problematiche che potrebbero sorgere nello svolgimento delle elezioni;

l'assenza di un presentatore di lista ha visto il consegnante, protagonista della competizione e diretta parte in causa, interloquire più volte con la commissione elettorale;

le liste anche perché consegnate dalla medesima persona (tra l'altro non iscritta all'elenco dei collaboratori) non si configurano come contrapposte;

candidati di una delle due liste hanno sottoscritto la presentazione dell'altra.

Autonomia e solidarietà ha presentato ricorso prima delle elezioni, ritenendo le due liste dei collaboratori inammissibili: la commissione elettorale, a maggioranza, ha ritenuto che il ricorso dovesse essere discusso dopo le elezioni. Il ricorso ora è stato esaminato, ma dal verbale della commissione non si evince una decisione, bensì soltanto un parere, in cui la presidente sostiene la fondatezza del ricorso, mentre due scrutatori si appellano alla mancanza di riferimenti statutari per sostenere che il ricorso non possa essere accolto. A nulla sono valsi i pareri richiesti e forniti dalla Fnsi in cui sottolinea chiaramente che – in assenza di riferimenti statutari regionali – valgono le disposizioni nazionali o la legislazione vigente in materia elettorale e – in ogni caso – il buon senso, tutti elementi che confliggono apertamente con la strategia della lista Marche 2010.

Tutto questo poi ha fatto da antipasto ad una campagna elettorale dove la "corsa al voto" è andata, spesso, al di là della giusta propaganda e della giusta ricerca del consenso, con fatti ed episodi che meritano un doveroso approfondimento:  ad esempio il massiccio afflusso alle urne – mai registrato in precedenza – dei collaboratori, con moltissime segnalazioni telefoniche pervenute di episodi molto spiacevoli e deontologicamente scorretti.

Noi siamo intenzionati a perseguire questi comportamenti fino in fondo con i mezzi che la democrazia e le leggi di questo paese ci mettono a disposizione.

Tutti noi abbiamo il dovere di avere una risposta ai dubbi relativi alle procedure e alla conduzione della campagna elettorale, abbiamo il diritto di sapere se le nostre valutazioni siano giuste oppure no. Per questo abbiamo presentato il ricorso, non per rubare una vittoria che abbiamo già conquistato sul campo con oltre il 53% dei consensi (hanno votato complessivamente fra professionali e collaboratori 237 soci del Sigim e Autonomia e Solidarietà ha avuto 126 voti, ovvero abbiamo preso più voti della somma dei voti delle altre liste), ma perché il biglietto da visita di un sindacato specie nei confronti delle nuove generazioni è la trasparenza che nasce dalla certezza del diritto e delle regole, e dal loro rispetto.

Le difficoltà in questo sindacato di non avere un ente terzo al quale appellarci per avere chiarimenti e/o giustizia, rischia di costringerci a ricercare questi chiarimenti al di fuori del sindacato stesso presso quelle istituzioni che la democrazia di questo Paese ci mette a disposizione.

Infatti, per assurdo, il nostro primo ricorso è stato esaminato da quella stessa Commissione elettorale contro le decisioni della quale avevamo eccepito.

Pur leggendo e rileggendo il verbale della commissione elettorale viene difficile rintracciare una “decisione”, come pure la conseguente possibilità di promulgare i risultati elettorali così come usciti dalle urne. Il parere espresso (che divide la commissione) si presta invece a diventare ulteriore elemento di valutazione a un livello successivo. Inoltre la commissione non ha tenuto conto del fatto che lo stesso Rossi aveva chiesto di verbalizzare il fatto che i firmatari non potessero essere candidati.

Accentuare la contrapposizione in questa fase non sembra essere cosa opportuna, né desiderio della categoria, sia della maggioranza, che ha votato Autonomia e Solidarietà, sia – ne siamo convinti – di quella parte che ha dato fiducia a “Marche 2010”. L’auspicio è quindi, in ogni caso, quello di recuperare margini di dialogo (che, pur fra tante difficoltà, nel direttivo uscente non sono mancati), utili a prescindere dall’esito del necessario ricorso alla magistratura per riuscire a gestire le tante emergenze quotidiane.

Certamente la categoria non può condividere questa pericolosa situazione di stallo e per chiunque, governare il Sigim con una minima maggioranza, risulterebbe concretamente impossibile.

Ne vorremmo discutere insieme in un’ASSEMBLEA APERTA promossa dalla nostra lista  per i primi di dicembre.

 

I consiglieri sigim di Autonomia e solidaretà

 

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