0
29/10/2020 nazionali

Ricordo di Pino Scaccia

Si è spento Pino Scaccia, per decenni inviato del Tg1, dove era stato anche capo redattore dei servizi speciali. Aveva 73 anni ed era ricoverato da tempo. 
Pino aveva cominciato la carriera nelle Marche: prima al Corriere Adriatico, poi nella redazione regionale Rai, dove ha lavorato fino al 1987. 

Nelle Marche si era occupato di sport, con la Domenica Sportiva e Novantesimo Minuto, ma aveva seguito anche grandi eventi, come la frana di Ancona, nel 1982, raccontata anche per le testate nazionali. 

Era stata un po’ la prova generale di quello che sarebbe diventato il suo impegno nei successivi decenni: l’inviato di cronaca sui maggiori eventi, nazionali e internazionali. Non c’era angolo del mondo dove non fosse stato. Fu il primo giornalista occidentale a entrare nel rudere della centrale di Chernobyl. 
L'Usigrai lo ricorda in prima linea su tanti temi italiani, dalla mafia al terrorismo. “Cronista di razza, ha dato lustro al Tg1, alla Rai, interpretando i valori del Servizio Pubblico". Un altro amico e inviato, Toni Capuozzo scrive: "Addio, Pino. Adesso i ricordi più belli fanno ancora più male. Pino Scaccia, l'inviato del Tg1 Rai, il collega e amico, l'uomo che aveva ancora tanti progetti e con cui era bello ritrovarsi da vecchi reduci non c'è più". 
 
Anche “Articolo 21” di cui Pino era stato fondatore lo descrive come “collega che ha davvero illuminato le vite degli altri senza mai dimenticare gli ultimi, di qualsiasi fede e colore della pelle. Il primo ricordo, all'apertura del premio dedicato al suo amico Roberto Morrione".  

Pino tornava spesso nelle Marche, anche per incontrare amici e partecipare a eventi cui era volentieri invitato. Non si era dimenticato neanche dei colleghi e della sua vecchia redazione: quando, nelle missioni all’estero, incontrava esperienze marchigiane, ce le segnalava e se poteva mandava servizi. 

Nonostante maturasse esperienze invidiabili, era sempre lo stesso: semplice, alla mano, disponibile. Era ricoverato da tempo a Roma, dove si è spento poco tempo dopo la moglie Rosaria, cui era molto legato. Lascia un figlio, Gabriele, a cui il Sigim si stringe affettuosamente in questo momento di terribile dolore.