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10/04/2025 nazionali

Costante sulla riforma dell'Ordine dei giornalisti

"La commissione Cultura della Camera evidentemente non ha chiaro che i problemi dell'informazione
in Italia non sono dati dal numero dei pubblicisti al Cnog. Peraltro segnaliamo come l'Ordine dei
giornalisti sia l'unico a non essere governato solo da giornalisti, ma anche da insegnanti, avvocati,
ferrovieri, ingegneri e altri esponenti di onorevolissime professioni, ovvero pubblicisti che per la legge
69 del 1963 sono giornalisti con un altro lavoro prevalente". Lo afferma Alessandra Costante, segretaria
generale della Fnsi.
"I problemi dell'informazione in Italia - prosegue - sono dati da un Ordine pletorico con oltre 100mila
iscritti, dei quali meno del 40 per cento svolgono davvero il lavoro del giornalista e hanno una posizione
previdenziale aperta. È brutto guardare a casa d'altri, si sa, ma in Francia, ad esempio, è giornalista chi
vive di giornalismo. I problemi dell'informazione in Italia sono quelli di un settore sottofinanziato, con
colleghi sottopagati, che proprio grazie alla pletoricità dell'Albo costituiscono un esercito di riserva per
gli editori. I problemi dell'informazione in Italia sono collegati, ad esempio, alla mancanza di regole per
l'intelligenza artificiale e allo strapotere degli Over the top. Quello di cui si sta occupando oggi la
commissione Cultura della Camera è semplicemente un gioco di potere per occupare con chi non fa
questa professione l'Ordine dei giornalisti".