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11/01/2008 regionali

Lettera della Fnsi agli iscritti Sigim

Care colleghe e cari colleghi delle Marche,
ci teniamo a darvi conto della estrema attenzione con la quale la Fnsi sta seguendo le vicende che lacerano il Sigim da tre mesi a questa parte, cioè dal momento delle elezioni per il rinnovo del vostro Direttivo. E’ inutile ripercorrere qui nei dettagli una storia che conoscete bene almeno quanto noi. Non è invece inutile - crediamo - parlarvi dell’imbarazzo e della preoccupazione che le polemiche Sigim suscitano nel sindacato nazionale. Imbarazzo: perché temiamo fortemente che lo spettacolo di una lite continua che va in scena da ottobre, e che coinvolge un ristretto numero di colleghi, finisca per danneggiare profondamente la credibilità stessa del sindacato agli occhi della gran parte dei giornalisti della regione.


E' preoccupazione:  perché in passato, in qualche altra regione, contrapposizioni nate in modo egualmente aspro hanno creato una situazione di incomunicabilità che si è protratta per anni. Vogliamo fermamente evitare che ciò si ripeta da voi. Per questa ragione abbiamo voluto tentare un intervento di mediazione, rispettosi dei rapporti fissati dallo Statuto Fnsi fra Federazione Nazionale e Associazioni Regionali ma al tempo stesso consapevoli della necessità di impedire che la vicenda possa incancrenirsi.


Proprio in quanto la struttura del sindacato dei giornalisti è federativa, la Fnsi non ha alcun potere di intervento sulla vita interna e sugli atti delle singole associazioni regionali. Tanto meno è possibile intervenire sul nodo del contendere - la legittimità dell’elezione al Direttivo Sigim di due giornalisti collaboratori - dopo che il contenzioso si è trasferito in sede giudiziaria. Abbiamo però voluto verificare se esistessero le condizioni per un accordo fra le parti che permettesse di eliminare la vertenza giudiziaria. Pertanto abbiamo convocato a Roma i rappresentanti delle due parti in polemica, i colleghi Giovanni Giacomini e Giovanni Rossi, allo scopo di proporre loro un’ipotesi di accordo elaborata dal Presidente e dal Segretario Generale con l’assistenza del Direttore della Fnsi, Giancarlo Tartaglia.


L’incontro si è svolto martedì 8 gennaio nella sede della Fnsi: erano presenti per il sindacato nazionale il Presidente ed il Direttore. L’ipotesi si articolava in 3 punti, connessi fra di loro in modo inscindibile:

  1. le parti riconoscono Giovanni Rossi come Segretario del Sigim e Giovanni Giacomini come Vicesegretario;
  2. viene fissata ora la data di nuove elezioni per il rinnovo degli organismi Sigim, che si dovranno svolgere subito dopo l’estate di quest’anno;
  3. viene ritirato il ricorso pendente in magistratura.

E’ una proposta che la Fnsi ha attentamente calibrato, sapendo che essa conteneva in egual misura ed in modo simmetrico elementi difficili da accettare per l’una e per l’altra parte. Ma appunto questo ci sembrava lo scopo da perseguire: trovare un punto d’incontro a metà strada, che non permettesse né all’una né all’altra parte di sbandierare la vittoria o all’opposto di dover ingoiare una sconfitta.


Dopo ore di discussioni e di approfondimenti, abbiamo dovuto constatare però che l’accordo non era possibile. Riportiamo qui le risposte conclusive delle due parti:


Giovanni Rossi: “Accolgo la proposta Fnsi, a condizione però che tutti gli atti compiuti dal Direttivo Sigim a partire dall’insediamento siano ritenuti legittimi e che dunque si decida d’intesa con Giacomini la data di una riunione del Direttivo in cui procedere alla sola elezione del Vicesegretario mancante”.


Giovanni Giacomini: “Esprimo grande apprezzamento per la proposta Fnsi, che contiene molti elementi interessanti e per certi versi condivisibili, però essa non risolve il problema di fondo. Siamo alla vigilia di un pronunciamento della magistratura: l’abbiamo coinvolta e la dobbiamo rispettare. Dopo la decisione della magistratura, che metterà un punto fermo che noi rispetteremo, sarà comunque necessario tornare a parlarsi per trovare una soluzione politica, perché in qualsiasi caso (5 a 4 per una parte, o 4 a 3 per l’altra) sarà una situazione di lacerazione”.


Giovanni Rossi: “L’occasione del confronto è oggi. Poi ci regoleremo di conseguenza. Non torneremo ad un tavolo dopo il verdetto della magistratura”.


Il confronto fra le parti ha avuto un’appendice nella giornata successiva, mercoledì 9 gennaio, a margine dei lavori della Giunta Fnsi. Il collega Giovanni Giacomini ha chiesto al Presidente Fnsi di poter aggiornare la risposta alla proposta di mediazione avanzata dalla Federazione, per poter avere il tempo di consultare più approfonditamente i suoi colleghi in occasione dell’assemblea con il Presidente Inpgi in programma ad Ancona l’11 gennaio.

Il collega Giovanni Rossi, contattato dal Presidente Fnsi, non ha accettato di differire i tempi di valutazione della possibilità di un accordo, giudicando chiuso il confronto con gli scambi del giorno precedente.


Pur avendo dovuto con rammarico prendere atto del mancato accordo, il Sindacato nazionale non ha intenzione di lasciare il Sigim alla deriva delle sue liti. Per questo è stata presa dalla Giunta, con voto unanime, una decisione che vuole essere un segnale ulteriore alle parti circa la perdurante necessità di uscire da questo devastante dissidio: alle prossime riunioni della Consulta delle Associazioni Regionali (che si riunisce di frequente insieme alla Giunta Fnsi) le Marche saranno rappresentate da entrambi i colleghi (Giacomini e Rossi), ma essi potranno partecipare come semplici uditori, senza diritto di intervento e di voto.

 

Ciò in attesa della prossima riunione del Consiglio Nazionale, al quale statutariamente compete (articolo 6) la possibilità di irrogare “sanzioni nei confronti delle Associazioni regionali che vìolino lo Statuto federale o pregiudichino l’unità e la politica sindacale…o compromettano il prestigio della categoria”.


Sappiamo bene che la nuova udienza della causa è in programma a breve, per il prossimo 17 gennaio. Ma non è affatto certo che essa possa mettere la parola fine al contenzioso giuridico. In ogni caso, quale che sia la decisione della magistratura (una sentenza a favore di una parte o dell’altra, oppure un rinvio alla causa di merito), è buona norma non affidare alle aule di giustizia le ragioni della convivenza nel sindacato unitario.


Vi ringraziamo dell’attenzione e contiamo di poter avere presto un’occasione di dialogo con voi, in un prossimo incontro nelle Marche del vertice Fnsi con tutti gli iscritti Sigim.
Auspichiamo vivamente che, quando questo confronto avverrà, le parti in lite avranno ritrovato le ragioni di una civile convivenza e collaborazione nell’interesse della categoria.


Cordiali saluti.


Il Presidente Il Segretario Generale
Roberto Natale Franco Siddi

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