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06/08/2025 nazionali

Fa causa e il Corriere della Sera non le rinnova il contratto. Solidarietà di Fnsi e Aser alla collaboratrice

La Federazione nazionale della Stampa e l’Associazione stampa Emilia-Romagna esprimono solidarietà
a una collega della redazione di Bologna del Corriere della Sera che ha visto improvvisamente non
rinnovato il suo contratto di collaborazione (un co.co.co) perché ha rivendicato legalmente un
inquadramento contrattuale giusto ed equo dopo dieci anni di precariato e un impegno quotidiano
(durante l’estate, solitamente, veniva assunta con contratti a termine come redattrice per coprire le
ferie della redazione). La giornalista si ritrova così priva di uno stipendio per mantenere anche il figlio
piccolo che ha a carico, senza comunicazioni ufficiali né dalla direzione della testata né dai responsabili
dell’azienda.
Questo non è un caso isolato, perché le redazioni dei giornali italiani sono pieni di giornalisti precari che
ogni giorno si occupano di temi delicati (in questo caso di cronaca nera e giudiziaria) con contratti miseri
che prevedono il pagamento a pezzo, senza tutele e soprattutto senza prospettive lavorative. Colleghi
che, quando – giustamente – dopo anni rivendicano quanto gli spetta, vengono subito allontanati dal
lavoro come ritorsione, anche in giornali storici, come il Corriere della Sera, che, stando ai bilanci in
utile, non hanno problemi economici. Un ricatto vero e proprio: “Se fai causa non lavori più”, è il
messaggio implicito in queste situazioni.
Come sindacato dei giornalisti ci auguriamo quindi che alla collega non solo sia riattivato il suo contratto
di collaborazione, ma che venga finalmente stabilizzata a tempo indeterminato perché chi tutti i giorni
scrive uno o più articoli per la stessa testata non è un collaboratore, ma un giornalista subordinato che
va correttamente inquadrato come prevede il contratto nazionale di lavoro giornalistico. E la
affiancheremo in ogni sede, insieme con i suoi legali, in questa battaglia per il lavoro.