Giovanni Giacomini, Stefano Cesetti lo ricorda così

Dal fiduciario CASAGIT delle Marche, Stefano Cesetti, riceviamo e pubblichiamo un ricordo di Giovanni Giacomini, di un percorso professionale fianco a fianco nella redazione del Carlino di Ascoli Piceno:
“Davvero vuoi fare questo mestiere? Allora, sotto: scordati amici e festività e datti da fare. Comincia con le brevi”. Così il vice caposervizio Giovanni Giacomini mi accolse nel dicembre del 1987 nella redazione di Ascoli del Resto del Carlino dove iniziavo il contratto a termine di sei mesi. Fu il primo dei tanti consigli che Jack - scomparso domenica all’età di 78 anni - mi ha dato nei quindici anni e più che abbiamo vissuto insieme nella redazione di via Vidacilio. Giovanni era un uomo buono e corretto, con quel mezzo sorriso sempre stampato sul viso, che già a prima vista ti faceva intuire la gentilezza e la cordialità dei suoi modi. Come giovane collaboratore da un paese di provincia lo avevo conosciuto solo per telefono. Dal ‘vivo’ le mie impressioni su di lui divennero ancora più belle e certe perché le giornate lavorative con Jack non sono mai state banali e noiose. Al mattino la rassegna dei quotidiani era un rito sacro, poi al pomeriggio, dopo il caffè e la vodka ghiacciata sorseggiati nel bar sotto la redazione, quando la giornata entrava nel vivo, ecco l’altro rituale che rendeva Giovanni ancora più singolare e affascinante: portava gli occhiali sopra la fronte, con la sigaretta in bocca di lato o appoggiata sul posacenere a fianco, fissava il computer e iniziava a battere senza sosta sulla tastiera per scrivere i suoi articoli. Ci riusciva in pochi minuti e i pezzi non sono stati mai banali e scontati, i lettori hanno sempre avuto il piacere di incontrare la sua scrittura chiara e scorrevole, che suscitava la curiosità e l’interesse per continuare a seguire il filo del suo racconto. Alla fine molti condividevano i suoi ragionamenti e a quelli che non erano dello stesso avviso rimaneva però la soddisfazione di sentirsi più informati. Jack aveva il senso della notizia nel sangue, una grande capacità di sintesi e sapeva tirare fuori sempre titoli appropriati, calzanti e simpatici. Politica, cronaca, ma soprattutto calcio e l'Ascoli dei tempi d'oro del presidente Rozzi e di mister Mazzone sono stati i 'fogli' dove ha espresso al meglio la sua vena giornalistica, sempre avendo la notizia e il lettore come binari della sua professione.
Perché Giovanni Giacomini ha creduto come pochi altri nell’importanza del giornalismo. Per questo, al lavoro quotidiano di redattore prima, vice e caposervizio dopo, ha aggiunto il suo impegno continuo nel sindacato, animato da un indomito spirito di servizio, affinché la categoria garantisse inquadramenti certi e retribuzioni dignitose a tutti i colleghi. Lo ha fatto da segretario regionale del Sigim, da consigliere nazionale della Fnsi, da fiduciario marchigiano della Casagit, senza alcun timore di finire controcorrente e sempre dicendo in faccia quel che pensava, pronto anche allo scontro duro, ma sempre corretto e seguendo una regola calcistica a lui molto cara: avversari in campo, ma amici più di prima dopo una riunione o una trattativa sindacale da concludere magari con il 'terzo tempo' a cena o con una bevuta. Le principali vertenze marchigiane, a cominciare da quella delle Gazzette e nazionali lo hanno visto sempre in prima linea, pronto a dare il suo contributo alla causa della categoria. E non ha mai avuto esitazione anche a scioperare, specie in un gruppo editoriale dove erano frequenti pressioni affinché i 'graduati' non si astenessero e garantissero lo stesso l'uscita del giornale: a lui neanche provavano a chiederlo, tanto sapevano già che avrebbero ricevuto un 'no' secco e perentorio. Negli ultimi anni, dal buon retiro della pensione, continuava ad osservare le vicende della categoria (era tuttora probiviro del Sigim) e a dispensare pareri e consigli. "A Silvia Sinibaldi do il voto convinto, a te sulla fiducia, però dacci sotto", mi aveva messaggiato con la solita ironia qualche mese fa in occasione del rinnovo della Consulta Marche di Casagit. Sì, grande Jack, come fin dal 1987 continuerò a darci sotto e a seguire i tuoi consigli. Ci mancherai.