Rinasce il coordinamento marchigiano degli enti di categoria
Rinasce il Coordinamento marchigiano degli Enti di categoria. Un segnale importante che testimonia un rinnovato spirito di collaborazione e la volontà di affrontare in maniera più decisa e coordinata i temi più importanti che riguardano la professione e i colleghi. Coordinamento significa che Ordine, Sindacato (Sigim), Inpgi e Casagit hanno deciso di istituire un tavolo di confronto permanente per discutere problemi e proporre possibili soluzioni in un’ottica comune.
La proposta di impostare un lavoro comune è venuta dal nuovo Segretario del Sigim, Giovanni Rossi, nel corso dell’ultima assemblea regionale. Proposta subito accolta dal Presidente dell’Ordine Gianni Rossetti e successivamente confermata all’unanimità dal Consiglio. Adesione, soddisfazione e disponibilità anche da parte del Fiduciario dell’Inpgi (Vicenzo Varagona) e della Casagit (Carlo D’Ettorre). L’altra mattina la prima riunione: un confronto costruttivo, proposte precise, un programma di lavoro, un’impostazione organizzativa.
Il Coordinamento per funzionare ha bisogno di una guida, di un responsabile operativo che traduca in fatti concreti le proposte elaborate collegialmente. Incarico affidato a un collega indicato dall’Ordine, Luca Romagnoli, consigliere dell’Ordine marchigiano, ma impegnato anche sindacalmente come Fiduciario provinciale del Gruppo Uffici stampa di Macerata. Resterà in carica per un anno, poi ci sarà un avvicendamento secondo un criterio di rotazione. Romagnoli preparerà un’agenda dei lavori da proporre alla prossima riunione del Coordinamento che si riunirà subito dopo le ferie estive.
Nella prima riunione si è parlato di cose concrete: ad esempio della enorme evasione all’Inpgi 2 da parte di molti giornalisti (soprattutto pubblicisti). Tanti (troppi!) considerano i versamenti previdenziali come una tassa: sono invece una opportunità, oltre che un obbligo di legge. Il fiduciario Inpgi, Varagona, ha usato un’espressione molto significativa: “Molti colleghi sono evasori di un proprio diritto…”. Serve un’opera di informazione e di sensibilizzazione.
Poi si è parlato del rapporto con gli Enti pubblici specie per quanto riguarda l’organizzazione e la gestione degli Uffici stampa. E’ stato proposto, ad esempio, di preparare uno schema di bando per futuri concorsi da proporre alle Associazioni dei Comuni e delle Province. Un percorso di lavoro per evitare situazioni spiacevoli come avvenuto qualche mese fa con il Comune di Gabicce o ancora più recentemente con il Consiglio regionale. Ma anche per garantire concorsi trasparenti che facciano emergere la professionalità più che l’appartenenza.
Altri temi sul tappeto: una maggiore sensibilizzazione e partecipazione verso gli organismi di categoria; aprire un canale di discussione anche con i privati per far conoscere opportunità e modelli contrattuali della professione giornalistica, la loro applicabilità e la loro convenienza. Poi l’etica. Argomento delicato perchè tocca un malcostume dilagante, cioè quello dell’informazione a pagamento (non solo nelle radio e Tv private) e della commistione fra informazione e pubblicità. L’idea è quella di realizzare un monitoraggio dell’informazione locale, scritta, radiofonica e televisiva.
Infine si è discusso di fisco (proposti incontri seminariali su lavoro autonomo, fisco, previdenza e assistenza sanitaria), di un portale unico dell’informazione regionale e anche di una festa marchigiana dell’informazione.
Molta carne al fuoco (forse troppa), ma è un buon segno che ci sia unicità di vedute su tanti temi che hanno una interconnessione fra le competenze dei diversi organismi della nostra categoria; problemi che vanno esaminati e affrontati in una visione più ampia e unitaria.
In passato il Coordinamento (sotto la guida del collega Claudio Sargenti) aveva svolto un lavoro utile e prezioso su temi molto più complessi come il riconoscimento professionale dei colleghi delle Radio e Tv private (bloccati da una norma di legge rigida e ormai anacronistica), degli Uffici stampa e dei free lance. Un paio di anni di ottimo lavoro poi la spinta propositiva… si è esaurita.
Ora comincia un percorso nuovo. Che è prima di tutto un segnale di condivisione e di compattezza; un richiamo verso i colleghi a un impegno più forte e solidale verso gli organismi di categoria impegnati in sfide molto delicate e complesse, prima fra tutte la vertenza contrattuale.
Odg Marche
Sigim
Inpgi
Casagit