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05/11/2007 regionali

HA VINTO MARCHE 2010


HA VINTO MARCHE 2010: GRAZIE A TUTTI!
 

Cinque novità al Sigim su nove membri del Direttivo. E’ questo lo straordinario risultato ottenuto, in un solo mese di lavoro, dal movimento e dalle liste MARCHE 2010, che con il loro avvento sulla scena sindacale hanno determinato lo stravolgimento degli assetti nel Direttivo regionale sin qui dominato dal listone unitario. Nata dalla necessità di un sindacato profondamente attivo nel territorio e per il territorio, l’avventura MARCHE 2010 ha subito colpito nel segno. Quattro nuovi colleghi (Vincenzo Oliveri e Fabio Quirici tra i professionali, Anuska Pambianchi e Aldo Spadari tra i collaboratori) sono entrati per la prima volta in Direttivo, mentre Giovanni Rossi, già nel Consiglio uscente, sarà il nuovo candidato segretario. I nostri tentativi di aprire una breccia nel monolitico assetto regionale, esponendo puntuali linee guida e poi costruendo con la base un articolato programma di lavoro in 20 punti da applicare con rapidità, senza perdersi in estenuanti discussioni, sono stati premiati dagli elettori che ci hanno dato l’incarico di governare. Siamo riusciti ad aprire un varco nel cuore della categoria e a ottenere il mandato per la modernizzazione del Sigim. Abbiamo globalmente ricevuto meno voti dei nostri concorrenti (104 contro 126) però abbiamo preso più seggi (5 contro 4). E in democrazia questa è l’unica cosa che conta.

 

Autonomia e Solidarietà ha tentato l’ultima disperata carta, cioè il ricorso alla Commissione elettorale contro la partecipazione al voto delle nostre liste collegate MARCHE 2010 NORD e MARCHE 2010 SUD. La questione era già stata affrontata dalla Commissione prima del voto dando ragione al nostro movimento. Giacomini e gli altri consiglieri uscenti del Direttivo, invece di accettare il verdetto e mettersi a lavorare, hanno ripresentato la stessa richiesta di chiarimenti (già bocciata dalla Commissione anche dopo la presentazione delle liste) facendo circolare falsità e inesattezze. Nessuna "ferita alla democrazia". Le nostre liste dei collaboratori sono state regolarmente presentate nei termini dello Statuto, così come la Commissione ha verbalizzato il 9 ottobre scorso. Come movimento abbiamo proposto due liste, anziché una (che alla luce del verdetto elettorale avrebbe in ogni caso conquistato i due seggi), per motivi molto semplici, persino banali: dare maggior ancoraggio territoriale ai candidati e garantirci una riserva per ciascuno dei due eletti. Cosa che non sarebbe invece stata possibile promuovendo un'unica lista. Oggi infatti avremmo sì due consiglieri in Direttivo (come avevamo sperato e previsto), ma nessun teorico sostituto. Con conseguenze evidenti per gli assetti in caso di avanzamento retributivo o di dimissioni dei colleghi Pambianchi e Spadari. Per questo ci è sembrato giusto e opportuno – anche per rispetto dei colleghi professionali che ci hanno spinto al governo – predisporre adeguati meccanismi di subentro. Semplice autotutela politica. Nella massima correttezza.

 

Di fronte all'offensiva di Autonomia e Solidarietà, i tre membri della Commissione elettorale - probabilmente stanchi - hanno chiesto un parere (non vincolante) al presidente della Fnsi, Franco Siddi, e al direttore della Fnsi, Giancarlo Tartaglia. Una richiesta che non ci pare in linea con le previsioni dello Statuto, in base al quale la Commissione, in caso di ricorsi, è tenuta a decidere in piena autonomia. Di una cosa potete stare certi: non permetteremo a nessuno di rubarci la vittoria.

 

In attesa di sviluppi, stiamo preparando i temi della prima assemblea che Giovanni Giacomini dovrà indire, a norma di Statuto, entro quindici giorni dalla proclamazione degli eletti. Il programma di lavoro si annuncia molto impegnativo e il mandato dei colleghi marchigiani richiederà grande attenzione.

 

Guideremo il Sigim con mano energica e sicura. E ai nostri avversari, nell’esclusivo interesse della categoria, offriremo la possibilità di operare insieme sui punti del nostro programma che sentono più vicini alla propria sensibilità: molti, a giudicare dall'appello elettorale del 22 ottobre. Vedremo subito, così, se i colleghi di Autonomia dimostreranno quel senso di responsabilità e quella saggezza che in campagna elettorale hanno brandito come un marchio di fabbrica.


Ancona, 1 novembre 2007

 

MARCHE 2010

 

 

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